Elica Balla, l’arte in tempo di guerra

Foto e video di Laura Giovanna Bevione

7 maggio 2019

Comunicato Stampa

 

ELICA BALLA, L’ARTE IN TEMPO DI GUERRA

Dipinti, testimonianze e diari di Casa Balla

a cura di Bianca Cimiotta Lami e Simone Aleandri

Casa della Memoria e della Storia

18 aprile - 16 maggio 2019

 

Roma 18 aprile 2019. Elica Balla, l’arte in tempo di guerra racconta la vita familiare e l’attività artistica di casa Balla attraverso i dipinti, le testimonianze e gli scritti di Elica, la minore delle due figlie di Giacomo Balla.

La mostra, alla Casa della Memoria e della Storia dal 18 aprile al 16 maggio 2019, si muove lungo un binario storico che sfiora significativi episodi della Seconda Guerra Mondiale rendendone testimonianza sia con la documentazione letteraria sia con alcune opere di Elica e di Luce Balla.

L’iniziativa, a cura della FIAP Federazione Italiana Associazioni Partigiane, è promossa da Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale - Dipartimento Attività Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura e Aleandri Arte Moderna.

Elica (1914 – 1993) è stata l’autrice del prezioso libro biografico Con Balla, pubblicato in tre volumi da Multhipla Edizioni tra il 1984 e il 1986. Da questo diario del quotidiano sono tratti i brani che accompagnano l’interessante e corposo nucleo iconografico di dipinti e di disegni a pastello relativi agli anni della guerra, oltre ad alcune opere dedicate alla ricostruzione post bellica.

Nelle sue memorie Elica narra episodi legati al tempo dell'occupazione nazista di Roma, come quello del 23 marzo 1944, quando la giovane artista si trova a pochi isolati di distanza da via Rasella dove esplode la bomba che colpisce il convoglio delle forze di occupazione tedesche. Elica racconta che mentre stava dipingendo “il ritratto a due signorine, figlie del signor De Paolis… si sentivano continuamente colpi e cannonate, era così tutti i giorni, ma quel giorno… rimasi un po' sorpresa vedendo che anche la ragazza era spaventata; di lì a poco si sparse la notizia che avevano lanciato una bomba contro i tedeschi che adesso, furiosi, prendevano gli ostaggi per fucilarli…”.

Sono in mostra i due ritratti, terminati nei mesi successivi.

Elica racconta di strade deserte, rastrellamenti, linee telefoniche intasate, spari, caos, paura, “gli aeroplani volavano sulla città nera…, c’era il coprifuoco alle cinque del pomeriggio, c’era la fame e il freddo…, gli allarmi che non si riuscivano più a contare…“, ma anche di episodi che la coinvolgono personalmente, come quello del suo arresto, al Parco di Vejo nei pressi di Grottarossa, dove insieme al padre e alla sorella sono scambiati per spie mentre dipingono all’aperto. Solo l'intervento dell'Accademia Nazionale di San Luca garantì per gli artisti, scongiurando il peggio.

Dalle opere e testimonianze di Elica Balla si ha l'impressione che la bella e talentuosa figlia del maestro futurista avesse una sensibilità e un approccio alla vita limpidi e aerei, simili al soggetto che più di ogni altro amava dipingere, il cielo.

Questi tratti caratteriali hanno spinto la ragazza in quel terribile 1944 a registrare, accanto alle crude e inevitabili testimonianze di atrocità, anche lo spirito ironico e sdrammatizzante con cui il popolo romano riusciva a scherzare anche sugli eventi bellici.

CASA DELLA MEMORIA E DELLA STORIA

Via San Francesco di Sales, 5 – 00165

INGRESSO LIBERO;

lun-ven ore 9.30/20 060608 – 06.6876543 www.comune.roma.it