La Deformazione del quotidiano di Massimo Antonelli

Comunicato stampa

LA DEFORMAZIONE DEL QUOTIDIANO
Mostra di Massimo Antonelli
e inaugurazione del monumento Modulo
Abbazia di Sant’Andrea in Flumine, Ponzano Romano (Roma)
domenica 30 ottobre 2022

Presentazione del Sindaco Sergio Pimpinelli
Testo in catalogo di Claudio Crescentini
La mostra durerà fino al 31 dicembre 2022

Nel progetto di arricchimento artistico e culturale del Comune di Ponzano Romano, Massimo
Antonelli è uno fra gli artisti invitati.
Il progetto che il Comune studia da diverso tempo è quello di sistemare nel centro storico del paese,
opere artistiche fruibili da tutta la popolazione

L’operazione, tanto coraggiosa quanto determinata a portare l’attenzione sulla cultura e l’arte
contemporanea di qualità, ha visto selezionare artisti di respiro nazionale e internazionale. L’opera
di Massimo Antonelli è Modulo, una grattugia in acciaio COR-TEN alta 3 metri, ospitata nello spazio
esterno di Sant’Andrea in Flumine a Ponzano Romano.
L’idea non è nuova. Già nel 1962 la città di Spoleto venne trasformata in "città museo" in
concomitanza con la V edizione del Festival dei Due Mondi, sotto la direzione di Giovanni
Carandente che chiese ad alcuni artisti contemporanei di creare delle opere da esporre in città e di
donarle poi a Spoleto. L'iniziativa venne intitolata “Sculture nella città”.
La coincidenza vuole che Massimo Antonelli, da oltre venticinque anni, con le “città” ci gioca: prende
la grattugia da cucina che viene trasformata da utensile quotidiano in un segno artistico che ha
ispirato e continua a ispirare tutto il suo mondo creativo. La grattugia, con la sua forma trapezoidale,
è la metafora graffiante delle metropoli, degli agglomerati urbani, delle periferie, dei borghi
medievali e di tutto ciò che in essi è contenuto: la vita umana quotidiana. “[…] L'oggetto, adesso, si
assume un dovere nuovo, - scrisse Gianluca Marziani in occasione della mostra Regionevolmente -
qualcosa che non gli appartiene per natura: deve evocare il macroformato del mondo reale,
diventare un edificio svettante che confermi la forza ammirevole del GESTO artistico”.
L’autore ha voluto dedicare Modulo ai detenuti politici per i diritti civili e per la pace nel mondo. Gli
esponenti più di spicco sono Nelson Mandela, Mahatma Gandhi e Martin Luther King, ma sono molti
i personaggi che hanno combattuto, sono stati arrestati e detenuti per aver difeso i diritti civili e la
pace sul pianeta.
Classe 1942, regista, sceneggiatore, autore di documentari, film inchiesta e film a soggetto,
prevalentemente di denuncia e su temi sociali, dal 1997 Massimo Antonelli ha iniziato ad
affiancare al lavoro come regista, l'arte contemporanea, che è poi diventata la sua principale
attività, esponendo in Italia e all’estero con mostre personali e collettive.
Nel voler offrire una visione più ampia del suo messaggio, il Comune di Ponzano Romano ha voluto
organizzare una mostra delle sue ultime produzioni nella cornice di Sant’Andrea in Flumine.
Come scrive Claudio Crescentini in catalogo, “Antonelli in controtendenza culturale ma in estrema
coerenza con il suo percorso estetico, con questa operazione riesce a tracciare un segno del
contemporaneo nella memoria commemorativa pubblica, ponendosi come mediale proporzionale
fra il presente e appunto la memoria futura”.
In questo momento di regressione culturale, dell’avanzamento del qualunquismo e della
superficialità, la grattugia è il simbolo della forza della provocazione e del coraggio della resistenza.
La deformazione del quotidiano, concetto che dà il titolo alla mostra, è la deformazione dell’oggetto
stesso che cambia funzione. Gratta e ferisce come feriscono le spaesanti periferie senz’anima che
allontanano, gratta e ferisce come le sovraffollate carceri che torturano. La società si deforma e con
lei tutto ciò che si costruisce. Attraverso un lungo viaggio creativo, pari ad un simbolico viaggio
spirituale, Antonelli “costruisce” Un percorso difficile, una Via Crucis laica che guarda l’elemento
dominante di una grattugia a misura d’uomo intitolata Calvario. L’arte è un continuo mischiarsi di
sofferenza e guizzi di creatività che appagano l’autore, rendendolo soddisfatto e subito impaziente
di cercare altre forme e altri concetti. In questo spaziare irrequieto, le grattugie vanno dalla
terracotta alla plastica e al metallo. Si fondono, si bucano, si deformano, si incastrano in svariate
combinazioni, ogni volta cambiando forma, ma il concetto resta lo stesso. La “deformazione” di
Antonelli è quella di muoversi fra un modo e un altro, fra un MODULO e un altro. Fare, formare,
trasformare. Deformare. Ogni giorno, in un nuovo giorno, vivere per trovare modi espressivi e
dialogare con la società circostante.

  • Massimo Antonelli - La Deformazione del quotidiano
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